Cina online? Sì può fare!
Mauro Comendulli, esperto in marketing digitale per la Cina e CEO di East Media - Triboo, parlerà all'evento che si terrà a Modena il 27 Settembre per spiegare alle imprese che vogliono raccontarsi alla Cina online, rischi ed opportunità del caso. Infatti, "la Cina può essere vicina grazie all’online", ma occhio a cultura, linguaggi, piattaforme! Approcciare il mercato cinese non è cosa da poco. Se da un lato è certamente importante prenderlo in considerazione - ricordiamo che la Cina online conta più di 800 milioni di utenti - dall'altro è fondamentale tenere a mente alcuni capisaldi. Il panorama digitale cinese è ampio ed articolato in numerosissime piattaforme. Queste ultime inoltre sono diverse da quelle che abitualmente utilizziamo. Ad esempio tra i più importanti social network WeChat, Weibo mentre il più gettonato motore di ricerca è Baidu. La Cina è poi un Paese "distante" sia dal punto di vista geografico che sopratutto culturale. Ciò che in Italia è catchy, in Cina potrebbe non esserlo, tant'è che ci sono anche delle parole che rappresentano dei veri e propri tabù per l'utente/consumatore cinese. E gli scivoloni non sono rari! Il tutto per dire che destreggiarsi con la Cina online è uno step fondamentale, ma farlo bene è la cosa che conta!CLICCA QUI PER REGISTRATI
Programma dell'evento
Moderatore: Giampaolo Colletti, Giornalista e fondatore della job-community Wwworkers.it, autore di “Sei Un Genio” (Hoepli)> Saluti istituzionali
Ludovica Carla Ferrari, Assessora alla Smart City del Comune di Modena> Il .it e le sfide dell’Italia digitale
Anna Vaccarelli, Responsabile Relazioni esterne, media, comunicazione e marketing di Registro .it> Il territorio che innova
Roberto Zani, Presidente Fondazione Democenter Fabrizio Palai, Project manager Laboratorio Aperto di Modena> Relazioni online di valore: la formula vincente anche nel B2B
Gianluca Diegoli, Esperto in strategie digitali e docente IULM> La Cina può essere vicina grazie all’online(ma occhio a cultura, linguaggi, piattaforme)
Mauro Comendulli, Esperto in marketing digitale per la Cina, CEO East Media> Gli ingranaggi virtuosi dell’industria metalmeccanica che si racconta online (con lo zampino del founder ex blogger)
Simone Storci, Founder & CEO Valvole Italia - valvoleitalia.it VMech - vmech.it> Il fattore umano dell’intelligenza artificiale: come creare valore online negli anni della Data Economy
Alessio Semoli, CEO Pranaventures e docente IULM, autore “AI Marketing”, HoepliSegue aperitivo
> LEGGI ANCHE: DA ALIBABA A WECHAT A BAIDU: TRIBOO EAST MEDIA È IL PRIMO PLAYER ITALIANO CERTIFICATO PER AFFIANCARE A 360° LE AZIENDE ITALIANE SUL WEB IN CINA
La Cina è un mercato tutto da scoprire. Se da una parte può sembrare quasi impossibile avere successo in un contesto tanto diverso da quello a cui siamo abituati, variegato e complesso, dall’altra rappresenta un’opportunità consistente e una strada praticabile. Sempre che si conoscano i passi da fare. La Cina non è poi così lontana.
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> Leggi anche: Triboo East Media primo player italiano certificato per operare su Alibaba, Baidu e WeChat
Azienda cinese: l'ABC dell'expat
Negli anni trascorsi in questo contesto ho maturato una visione abbastanza completa, confrontandomi anche con tanti altri stranieri impegnati in aziende cinesi. Dunque, cosa comporta il mondo corporate cinese per uno expat?Parli cinese?
La prima discriminante tra paradiso e inferno è proprio la lingua. Nei decenni passati era possibile lavorare e fare affari in Cina senza parlare cinese, anzi, persino senza conoscere la cultura e le convenzioni sociali locali. C’è di più, si guadagnavano anche un mucchio di soldi. Insomma, il paese della cuccagna! Oggi scordatevelo: se non sapete parlare cinese (e ad essere proprio onesti, se non sapete parlarlo ad alti livelli), scordatevi di fare carriera in un'azienda cinese. Per farsi prendere sul serio e non essere usato a vita come interprete-segretario tuttofare bisogna tirare fuori le unghie e mettersi alla pari dei colleghi cinesi. Il che significa come minimo parlare fluentemente e capire quello che si dice e si fa in azienda…in cinese. Inoltre, le aziende cinesi sono diventate sempre più esigenti sul rispetto delle convenzioni sociali e aziendali e ne richiedono la conoscenza e l’attinenza anche agli stranieri.
Il fascino dello straniero
“Assumiamo lo straniero perché ci dà un’aria più internazionale”. È ancora vero. Molte aziende, soprattutto quelle che lavorano con l’estero, puntano sul dipendente straniero anche per darsi un tono. Certamente è necessario qualcuno che comunichi in cinese, e che lo faccia bene, ma è più facile che l’azienda perdoni allo straniero qualcosa in più rispetto al collega cinese perché “fa cool averlo nel team”.
Una questione di... visto
Ottenere un visto lavorativo in Cina è diventato negli ultimi anni estremamente difficile. Bisogna fornire una lunga sfilza di documenti, avere almeno due anni di esperienza lavorativa in un'azienda cinese ed essere qualificati. Meglio ancora se lo si è in uno dei settori previsti dal piano di sviluppo Made in China 2025. Dunque, richiesti sono talenti stranieri accuratamente selezionati, allo scopo di sostenere la crescita tecnologica cinese.Leggi anche: La cultura degli Yingchou, il business in Cina si fa brindando
Un contratto solo sulla carta
Il contratto: una pura formalità. Che lo abbiate firmato o non, non preoccupatevi, vale ben poco. E se come cittadino cinese vi è la remota possibilità di oppugnarlo legalmente, per lo straniero è praticamente impossibile. Una cosa che ho capito ben presto è che non vale la pena crucciarsene. Ciò che conta realmente è trovare il modo di risultare utile, se non indispensabile, all’azienda. Non c’è altra garanzia che tenga, fatto salvo qualche eccezione rappresentata da grossi gruppi cinesi con sedi all’estero e contratti di assunzione non-cinesi.Opportunità e carriera
Su questo punto devo esprimermi favorevolmente: è più facile in Cina trovare opportunità lavorative e cambiare azienda nel giro di pochi giorni, al più di qualche settimana, migliorando persino il trattamento economico. Il lavoro non manca e avanzare nella gerarchia corporate è relativamente semplice, persino se si è junior. Tuttavia c’è un livello oltre il quale non si riesce ad avanzare, perché “si è comunque stranieri” e le posizioni al vertice sono chinese-only. Più che una mancanza di fiducia è una questione di percezione: lo straniero è comunque visto come una presenza transitoria che non comprenderà mai fino a fondo le sue logiche.
Una questione di soldi
I tassisti a Pechino mi fanno tutti la stessa domanda: ma quanto guadagni? Sono ossessionati dall’idea che gli stranieri guadagnino in maniera sproporzionata rispetto ai cinesi. Sebbene questo non sia più vero come in passato, in generale possiamo dire che, a parità di livello, lo straniero gode di una retribuzione leggermente superiore rispetto al collega cinese, per via anche del suo status di “risorsa speciale”.Orari: una full immersion
I tanto temuti straordinari che affliggono i lavoratori cinesi non risparmiano ormai nemmeno gli stranieri. E' richiesta infatti un'integrazione pressoché completa: orari elastici, cellulare sempre a portata di mano e totale reperibilità anche al di fuori degli orari lavorativi. Non sarà un caso che in Cina si vive sempre connessi su WeChat.Tanta concorrenza
La carriera dell’expat in un'azienda cinese risente ormai sempre più della concorrenza di seconde generazioni di cinesi e lavoratori cinesi che hanno studiato all’estero. Vi è una sempre maggiore disponibilità di giovani cinesi di seconda generazione nati all’estero, ma che sono tornati in Cina per studiare e desiderano rimanervi per lavoro. Questi sono visti come più affini alla cultura e all’ambiente cinese e, a parità di qualifiche, sono spesso preferiti agli stranieri. A questa categoria si aggiunge quella dei cinesi che hanno studiato all’estero acquisendo esperienza internazionale e padronanza nelle lingue straniere. Tra expat, invece, si prediligono quelli con partner cinese, perché considerati più stabili e meno soggetti alla “nostalgia di casa”. In conclusione, i lavoratori stranieri in Cina godono ancora di uno status particolare, potremmo dire privilegiato. Ma la retribuzione è pressoché simile a quella dei colleghi cinesi, le competenze richieste sono sempre maggiori e più specializzate. Infine, la competizione con risorse cinesi ormai ben preparate e (anche se ancora per poco) meno costose si è fatta sempre più agguerrita. Nonostante tutto, vi è ancora spazio per i giovani che desiderano fare un’esperienza corporate in Cina, in un marcato che segna e che fa crescere molto.Cina: un mondo a parte
Quando si pensa alla Cina bisogna ricordarsi che è un Paese molto lontano sia dal punto geografico che culturale. Approcciarsi a paesi così complessi richiede un’attenta valutazione e analisi a 360°, la sola che permette di ottenere risultati concreti e duraturi. Sono più di 800 milioni i cinesi che tutti i giorni si collegano al web, per lo più via smartphone, per chattare, informarsi, compiere ricerche e finalizzare acquisti. Ma per farlo i cinesi utilizzano strumenti differenti da quelli Occidentali: Facebook e Twitter e lasciano il posto a social network molto avanzati come Weibo e WeChat. Lo stesso Google è sostituito da Baidu, il principale motore di ricerca locale. Per questa ragione se si vogliono raggiungere potenziali consumatori cinesi bisogna farsi trovare sugli strumenti digitali che utilizzano loro.
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WEBINAR: Web, Marketing e Russia
Da sempre i russi sono innamorati del Bel Paese e del Made in Italy. E con oltre 117 milioni di utenti digitali e un mercato in ripresa, la Russia è un Paese da presidiare. Barriere linguistiche e culturali, piattaforme digitali differenti da quelle Occidentali impongono però la conoscenza dei giusti strumenti per approcciare i consumatori russi. Per comprendere al meglio lo scenario digitale e le strategie di comunicazione, FederlegnoArredo in collaborazione con Triboo East Media organizza il corso di formazione in streaming "Web, Marketing e Russia" che si terrà il 6 febbraio dalle ore 14.30 alle ore 16.30 Argomenti del Webinar:- Sito, web e motori di ricerca
- Social Network e VKontakte
- B2B: come comunicare durante gli eventi di settore
Il Webinar è tenuto dal team di Triboo East Media specializzato nel mercato russo:
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Webinar: Data: 6 febbraio 2019
Orario: 14.30-16.30
Costo: 280€ + iva*

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> Leggi anche: East Media entra nella Triboo
TRIBOO EAST MEDIA: NON SOLO DIGITAL MARKETING
Per aiutare il lettore a orientarsi nei diversi mercati, Triboo East Media è suddiviso in sezioni in base al paese di riferimento: Cina, Corea del Sud e Giappone, Russia. Dalla presentazione delle piattaforme digitali cinesi come WeChat e Weibo, all'analisi di Yandex, il principale motore di ricerca russo, sono tanti gli argomenti trattati nelle pagine di Triboo East Media. Compresi gli approfondimenti sui consumatori cinesi nel 2018, le opportunità del mondo fashion in Russia e i vantaggi a livello di posizionamento che offre la Corea del Sud nei mercati asiatici. Senza dimenticare le tante voci autorevoli che hanno contribuito alla stesura del magazine. Per quanto riguarda il mercato cinese, centrali di questo numero sono l'intervista a Gabriele Barbati, alla guida di Triboo Shanghai ed esperto di e-commerce, che spiega come orientarsi e quali strategie adottare sui diversi market place locali come Tmall, Secoo e VIP. La presentazione di "Belt and Road Initiative", la nuova Via della Seta, con la quale la Cina vuole creare un ponte di collegamento con l'Occidente per la circolazione delle merci, a cura di Filippo Fasulo, coordinatore scientifico del Centro Studi per l'Impresa della Fondazione Italia Cina. I consigli di Lorenzo Riccardi, commercialista esperto di fiscalità internazionale. E il punto di vista di Giovanni Ardito de "Il Caffè Geopolitico" sulla riforma costituzionale che ha rimosso ogni limite temporale al mandato presidenziale di Xi Jinping.> Leggi anche: Moschino si affida a Triboo ed East Media per il debutto su Tmall

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CINA, COREA DEL SUD e GIAPPONE
Cecilia Lorusso - c.lorusso@east-media.net
RUSSIA
Ksenia Tsareva - k.tsareva@east-media.net
La Cina e il boom dei consumi: tra strategie digital e cross-cultural
A moderare l'evento "La Cina e il boom dei consumi" è stato Alberto Rossi, responsabile Marketing e analista CeSIF - Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina, che in apertura ha evidenziato come l’idea di una Cina “fabbrica del mondo” sia solo uno sbiadito stereotipo. “A conferma di questo, continua la crescita, anche se leggermente rallentata – del settore terziario sulla composizione del Pil, a quota 51,63% nel 2017”. La profonda transizione che la Cina sta affrontando, la porterà a essere un’economia avanzata basata su consumi, servizi e innovazione come previsto dal piano Made in China 2025. “Tra i driver di questa trasformazione, anche quello dell’urbanizzazione, che nel 2017 ha registrato un nuovo record con il 58,52% della popolazione che vive in aree urbane, il più alto tasso di urbanizzazione di sempre in un Paese che ormai conta 260 città con più di un milione di abitanti (contro 18 in Unione Europea e 10 negli Usa)". [caption id="attachment_7901" align="aligncenter" width="800"]
Turismo dalla Cina, una risorsa per l'Italia
“Negli ultimi dieci anni, il mercato italiano ed europeo del Tax Free Shopping ha visto i turisti cinesi crescere e consolidare la propria leadership come prima nazionalità sia in Italia che in Europa” - ha detto Antonella Bertossi, Partner Relationship e Marketing Manager di Global Blue Italia durante l'evento La Cina e il boom dei consumi. "Una tendenza positiva, che viene confermata dai dati registrati nella nostra Lounge di Milano. Nel 2017 sono stati oltre 8.600 i viaggiatori cinesi accolti, in crescita del 79% rispetto al 2016, anno in cui sono stati circa 4.800. Tale nazionalità non ha fatto evidenziare invece variazioni in termini di scontrino medio, che è rimasto sostanzialmente invariato: 1.823 euro nel 2017 rispetto ai 1.829 euro del 2016. Anche nel 2018 Global Blue continuerà a sviluppare i propri servizi esclusivi con l’obiettivo di garantire ai globe shopper cinesi, e non, la migliore shopping experience nel nostro Paese”.> Leggi anche: Turisti cinesi, la grande scommessa dell'Europa. La grande opportunità per l'Italia
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La percezione del Made in Italy in Cina
Una garanzia, quella della shopping experience, che deve essere mantra anche per le aziende operanti direttamente in Cina. “In Italia si tende a pensare che il Made in Italy si venda da sé. Ma non è così” - ha spiegato Jiaqi Luo, Marketing Specialist di East Media. “Per comunicare il valore di una risorsa importante come quella del Made in Italy è importante adottare un approccio che comprenda il background culturale. L’utente finale cinese spesso non conosce valori che gli italiani danno per scontati. Nel settore arredo per esempio il marmo di Carrara è conosciuto quasi dappertutto. Ma in Cina chi conosce Carrara?” - ha chiesto Luo, concludendo con un ulteriore esempio a riprova di quanto sia complesso lo scenario oltre muraglia: “Prendete il Chianti. Ovunque è conosciuto in quanto ottimo vino italiano. In Cina per venderlo è necessario definirlo ‘il Bordeaux Italiano’, ed è così che lo si trova sui maggiori e-commerce”. [caption id="attachment_7898" align="aligncenter" width="800"]
Perché puntare su WeChat ed e-commerce in Cina
Thomas Graziani, fondatore di WalkTheChat, ha spiegato invece le dinamiche con cui si muove l’utente cinese su WeChat, il più importante social network oltre muraglia, che da solo accumula il 35% dell’utilizzo quotidiano di app degli utenti. Insieme ad Alibaba e Baidu, Tencent (colosso che possiede WeChat) raccoglie il 71% delle attività mobile (e quasi 200 minuti di utilizzo quotidiano). Le opportunità offerte dall’e-commerce per raggiungere il target Cina sono innumerevoli, come dimostrano i dati relativi al fatturato di un progetto curato da Graziani per un importante brand di lusso: “Tramite un’accurata strategia di marketing su WeChat e la creazione di un’edizione limitata creata ad hoc per San Valentino, nell’arco di 12 minuti siamo riusciti a raggiungere un risultato di vendita che ammontava a 1,2 miliardi di RMB” - ha spiegato. “La chiave è tenere bene a mente che le dinamiche con cui funziona il marketing su WeChat sono diverse da quelle dei social occidentali”.> Leggi anche: Come fare marketing in modo strategico con WeChat
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Le giuste strategie marketing da adottare in Cina
Concetti confermati da Emanuele Vitali, Marketing Manager e co-fondatore di East Media, che ha chiuso l’evento "La Cina e il boom dei consumi" fornendo uno sguardo d’insieme su quelle che devono essere le strategie di marketing delle imprese italiane che vogliono operare in Cina: digitali e cross-culturali. “Per avere successo in Cina occorre investire in un’analisi costante del mercato e dei macro trend: con una crescita della classe media che nel 2022 raggiungerà i 250 milioni, la Cina è un mercato sempre più interessante ma complesso”, ha spiegato Vitali. “Il modo migliore per raggiungere il target cinese è via web”, ha continuato, “i 751 milioni di utenti internet parlano chiaro: la Cina è ormai una realtà digitalizzata. Il consumatore è abituato a cercare online informazioni e anche ad acquistare, come dimostrano i numeri del Single Day di Alibaba: circa 22 miliardi di euro di fatturato in un solo giorno (in Italia in un anno si fattura 23,6 miliardi di euro)”. In sintesi, per conquistare il target cinese sono sei le risorse che non devono mancare secondo Vitali: il sito in lingua cinese, il posizionamento su Baidu, la presenza sugli e-commerce e i social media locali (WeChat e Weibo), la collaborazione con gli influencer e la creazione di contenuti cross culturali - la Cina è un mercato attraente, ma molto complesso. [caption id="attachment_7899" align="aligncenter" width="800"]
La guida al Digital Marketing in Cina
Queste e altre tematiche legate alla comunicazione e al marketing in Cina sono trattate nella guida “Digital Marketing in Cina 2017” che può essere scaricata in formato PDF cliccando sull’immagine qui sotto. Si aprirà un’altra pagina web con un form da compilare. All’indirizzo di posta elettronica si riceveranno due mail: la prima di avvenuta registrazione. La seconda con il link al download del documento PDF. [caption id="attachment_6744" align="aligncenter" width="283"]
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L’industria del turismo cinese in pillole
Secondo un report di China Outbound Tourism sono oltre 70 milioni i turisti cinesi in viaggio ogni anno oltre confine. La Cina è già da tempo il primo paese al mondo per il turismo outbound. E secondo la World Travel Organization, nel 2020 i turisti cinesi nel mondo cresceranno ulteriormente arrivando a ben 100 milioni. Un trend destinato a crescere secondo tutti gli studi. Qui qualche numero-
70,25 MILIONI DI TURISTI NEL MONDO
-
12,5 MILIONI DI TURISTI CINESI IN EUROPA NEL 2015
-
UNA SPESA DI OLTRE 200 MILIONI DI EURO PER LO SHOPPING
-
UNA SPESA MEDIA DI 1500 € PER VISITATORE
-
CIFRE CHE CRESCONO DAL 10 AL 15% OGNI ANNO
Il mercato del turismo cinese si raggiunge online
Internet è lo strumento principale per il turista cinese. Il 50% dei turisti cinesi che intendono visitare un paese estero scelgono la propria destinazione online. Per prima cosa cercano le informazioni necessarie, successivamente prenotano voli e hotel su app e siti dedicati. Il processo decisionale dei turisti cinesi è però lungo: prima della decisione finale, controllano i social network. Leggono recensioni, guardano foto di altri viaggiatori, verificano la reputazione e i servizi di un’agenzia di viaggi sui forum e poi si rivolgono al proprio network di conoscenze. La fiducia viene costruita sia dalla percezione delle informazioni trovate in rete che dalla capacità di comunicazione dell'azienda. Vi sono diverse soluzioni per attirare l’attenzione dei turisti cinesi mediante tool digitali, qui ne condividiamo alcune:1. Avere un sito in cinese
Internet in Cina è sempre più influente, grandi e piccoli brand e aziende lo utilizzano per promuovere le proprie attività. Avere un sito in cinese è il primo passo fondamentale per farsi conoscere dai propri clienti. Per via della barriera della lingua, molti cinesi non parlano inglese, perciò devono essere messi nelle condizioni di navigare sul sito facilmente per cercare informazioni. Se volete un turista cinese dovete avere le informazioni in cinese. Ed assicurati che il tuo sito si veda in Cina: CLICCA QUI PER AVERE GRATUITAMENTE IL TUO CHECK SULL'APERTURA DEL SITO IN CINA.2. Utilizzare i social network locali

3. Un buon ranking su Baidu

4. L’importanza del mobile

5. Rivolgiti alle cyber celebrity
I Key Opinion Leaders (KOL) sono persone famose che si muovono soprattutto sul web. Queste persone in Cina sono molto rispettate e hanno tantissimi fan, sono blogger, video blogger o personaggi del cinema e della televisione. Sono molto seguiti e qualsiasi cosa facciano viene commentata da milioni di utenti internet. Il tipico key opinion leader vende la propria capacità di influenzare alle aziende per promuovere il loro marchio, di conseguenza può essere contattato per una campagna o per spingere un determinato prodotto. Gli influencer sono degli alleati fondamentali per le strategie di digital marketing in Cina. Ricordiamo infatti che - come emerge da un report di McKinsey & Company - i consumatori cinesi prima di finalizzare un acquisto trovano 3 dei 5 principali punti di contatto con le aziende proprio nel mondo digital: sito web, social networks e influencer.Conclusioni
Come fare marketing per i turisti cinesi? Concludendo, se si vuole raggiungere i turisti cinesi è fondamentale attuare una corretta strategia di digital marketing. Riassumiamo i tre punti fondamentali:- Avere un sito web aziendale tradotto anche in lingua cinese e ottimizzato per Baidu, il motore di ricerca locale.
- Prevedere una strategia di comunicazione sui principali social network cinesi come WeChat e Weibo.
- Sostenere l'immagine del proprio brand e/o dei servizi proposti con degli influencer locali.
A Expo 2015 arriverà più di un milione di cinesi, russi e coreani. Come facciamo a intercettarli? Come si fa Business con persone di culture, abitudini, stili di relazione diversi dai nostri?

Giovedì 3o ottobre, presso l’Hotel Villa Castagnola di Lugano,alle ore 18.30 si terrà l’evento formativo
«Nuovi mercati ed opportunità di business: Web & Social Marketing in Cina, Russia e Corea», durante il quale verrà ufficializzata la Partnership che vede la nota agenzia Clublab di Lugano, operante nel settore del Marketing e degli Eventi, diventare la rappresentante ufficiale per il territorio Elvetico di East-Media, prima azienda italiana di Digital Marketing per i motori di ricerca ed i social network di Cina, Russia e Corea del Sud.
La Cina sta vivendo un vero e proprio boom del turismo, i cinesi si stanno rivelando sempre di più entusiasti di viaggiare.
E per viaggiare, sia in patria che all’estero, utilizzano sempre di più le travel app per organizzare i propri viaggi.
Sugli smartphones cinesi sono, infatti, numerose le app che forniscono servizi per informarsi, leggere recensioni, comparare i prezzi, prenotare con un semplice click.